Ed eccoci qui, EDM Culture riparte nel 2015 con una nuova recensione!
Vincenzo Salvia è ormai uno dei portabandiera della synthwave/retrowave nostrana. Agli sgoccioli dello scorso anno ha rilasciato la sua ultima fatica “Chromelove EP” su Doner Music, la quale si attesta di pubblicazione in pubblicazione un’ autentica etichetta feticcio della controcultura da classifica in Italia, promuovendo più che la funzionalità nel mercato di un prodotto, il suo contenuto qualitativo effettivo. Per l’occasione, abbiamo avuto anche modo di fare con il buon Vincenzo un breve punto della situazione ad oggi…
EDM: In un’intervista nel Maggio scorso ci dicesti: “sono da poco approdato in casa Doner Music, etichetta di Big Fish, con cui sto preparando un EP strumentale con un forte timbro outrun” …vogliamo sapere se ti senti soddisfatto del risultato e che cosa è cambiato stilisticamente e nell’approccio rispetto ad esempio all’ ep “Voyage”?
VS: Sono passati già più di 2 anni e una decina di album da Voyage, ed ogni album aveva qualcosa in più. Ho imparato nuove tecniche negli arrangiamenti, ho allenato l’orecchio nella scelta dei suoni e ho cercato sempre di dare una varietà alla mia musica, senza lasciare da parte la mia “firma”. Poi tanti eventi, belli, brutti, noiosi, divertenti, intensi, condizionano quello che scrivo nelle mie tracce, volendo o nolendo. Ogni tanto mi lascio andare in atmosfere da nightdrive, altre volte mi tuffo nella Italo Disco estiva alla Sabrina Salerno, altre volte mi lancio in pezzi nostalgici, o romantici, o come nei miei album Atlantis e l’ultimo nato Chromelove, provo a spingermi oltre.
EDM: Quali sono le prospettive della synthwave e retrowave nel 2015? C’è qualche evento significativo in programma nella community? Come ci si sente a far parte di un fenomeno di scala mondiale per quanto di “nicchia”?
VS: La scena synthwave cresce sempre di più, faccio davvero fatica a seguire tutte le releases e i nuovi artisti! Ma questo è un bene a mio avviso. Mi piace che sia un fenomeno di nicchia, ma sento che ha ancora del potenziale. E’ figlia degli anni 80, e quest’epoca ha dato tantissimo alla musica elettronica, e a noi che ormai abbiamo passato la trentina. E’ per questo che mi piace molto, perché non è solo un genere, ma è qualcosa che fa parte della nostra infanzia, dei nostri ricordi, ed è impossibile distaccarsene! Spero davvero che ci siano influenze anche nel pop più radiofonico, mi piacerebbe sentire in radio qui in Italia dei pezzi arrangiati in stile Outrun o ballare nei locali una New Italo Disco. Io intanto ci provo a fare qualcosa di nuovo e spero che piaccia! Da poco ho remixato con Fish un pezzo dei nostri amici italiani Fraulein Rottenmaier, abbiamo cacciato fuori qualcosa un po’ alla Moroder, fatemi passare la blasfemia vi prego!
Eventi significativi? Il mio prossimo album ovviamente, haha!
“Chromelove EP” già dall’esordio ci catapulta pienamente nel calore e nei colori di un suond analog con il singolo omonimo Chromelove, una spensierata regata in un mare di onde e venti di libeccio navigati da una voce filtrata da vocoder come ad intonare un canto di sirena.
Con Manikins i nodi aumentano e l’incedere si porta più sull’andante, guidato dal basso arpeggiato sulle frequenze basse che funge da collante con i vari eventi sonori che si susseguono sulle medio-alte.
L’aggettivo “epico” si sposa benissimo con i brani Obsessions e Metamorphosis, due avventure fra le quali spicca quest’ultima, che parte seriosa e carica di inquietudine arricchendosi progressivamente di synths più caldi e dinamici. Con Renaissance si conclude questo viaggio Outrun con incedere fiero e consapevole.
Ascolta “Chromelove EP” su Soundcloud!
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