Era da un po’ che non se ne parlava.
E tutto ad un tratto arriva la mia intervista per NeonPeetsa.
Ve la ricopio qui in basso ma vi giro anche il link originale perché sul loro sito ci sono tante cose interessantissime da leggere.

1 – Tre aggettivi per descriverti
Italiano, sognatore, viaggiatore.
2 – A quale stile ti ispiri maggiormente?
L’italo Disco sicuramente. E’ la musica con cui sono nato e cresciuto, a partire dai cinepanettoni che giravano sui nostri canali TV o trasmissioni, pubblicità. All’epoca ero piccolino per andare in discoteca ma già sognavo di avere la patente e gironzolare per la città con la musica in macchina, magari sotto la pioggia, o al mare al tramonto. All’Italo Disco affianco la Synthwave, genere fortemente di ispirazione anni ’80 ma con un tocco moderno. Provo sempre a miscelarli entrambi nelle mie produzioni. Poi sembrerà strano ma tra i miei “maestri” c’è anche Ludovico Einaudi che mi ha insegnato che la musica deve essere diretta e non necessariamente virtuosa per restarti dentro.
3 – Nostalgia del passato o critica del presente?
Nostalgia del passato perché critico il presente. Lo trovo un po’ vuoto. Negli anni ’80 sembrava tutto più colorato, più spensierato, più stimolante, o forse era semplicemente perché ero piccolo e non avevo alcuna responsabilità se non quella di finire i giochi del Sega Megadrive. Certo, alla fine non ci vivo malissimo nel presente ma mi manca un po’ quella magia che c’era prima.
4 – Cinque libri e cinque album che metteresti nello zaino prima dell’apocalisse
Tra i libri proverei a fare un mix: Baricco – Novecento; Arthur Schnitzler – Doppio Sogno; Una bella raccolta di racconti di Edgar Allan Poe; Charles Baudelaire – I fiori del male; Enzo Ferrari – Le mie gioie terribili. Tra i film, quelli che fanno parte della mia vita in maniera indelebile: Rain Man; L’attimo fuggente; L’uomo bicentenario (Si nota che mi piace Robin Williams?) Enzo Ferrari (Anche il Drake è come un modello di vita per me) E Stranger Things per rilassarmi
5 – Hai la macchina del tempo, cosa fai?
1 gennaio 1980 e ci rimango fino al 31 dicembre 1989. Se poi riuscissi a recuperare un po’ di plutonio o farmi colpire da un fulmine magari un viaggetto nel periodo barocco lo farei, mi ha sempre affascinato. E poi andrei dritto negli anni ’60, boom economico, hippies.
6 – Gli ingredienti musicali per un’ottima neonpeetsa
Nostalgia, sogno e mozzarella. Se di bufala ancora meglio.
7 – Prima di salutarci regalaci uno spoiler delle tue news!
Dopo un periodo di relax seguito dal periodo covid e post-covid, finalmente ho ripreso a comporre e sto ripartendo con un nuovo album. E’ stato difficile trovare l’ispirazione in questo durissimo 2020 e ho preferito aspettare il momento opportuno per cercare di comunicare qualcosa di emotivamente valido. Non sono uno che scrive musica tanto per sfornarla. La musica è per me ancora un modo purissimo per comunicare quello che sono e quello che sto vivendo in un particolare momento, e funziona quando anche l’ascoltatore si ritrova in quell’emozione. Il nuovo album sembra aver preso una piega molto più “chill” ma è probabilissimo che verrà fuori anche qualche pezzo brioso dal retrogusto Italo. Un saluto a tutti gli amici di Neonpeetsa! Ci vediamo nel passato!
Intervista a cura di 4est