“Il problema di chi si cimenta oggi in ciò che chiamiamo italo disco, retro wave, outrun etc. credo sia l’autoironia. Quando è poca si prova un inevitabile imbarazzo e quando è troppa si fatica a prendere la cosa un briciolo sul serio. Vincenzo Salvia (produttore anche di cose meno italo) sa camminare sul filo come nessun altro e ci passeggia con l’equilibrio di chi quel filo non lo fa manco scorgere. E poi, se ancora non bastasse, arriva il ritornello di Domenica e fine dei giochi. L’italico cantare, il vocabolario, le immagini e ho di nuovo sette anni. Non necessariamente sette anni nell’82, anche se la cosa avrebbe tutta la sua logica. Diciamo, sette anni senza un tempo, con la vita tutta più in là ma anche tutta lì in quella partita sulla spiaggia. Che poi magari segno e faccio la corsa di Tardelli.”
(Marco Bachini)
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